Storia
La provincia deriva dall’omonima prefettura granducale istituita nel 1848, che a sua volta comprendeva la parte più antica dei domini fiorentini. Con l’unità d’Italia venne creato nel 1860, il compartimento fiorentino sostanzialmente sovrapposto alla prefettura granducale. Presieduto da Luigi Guglielmo Cambray-Digny che manterrà la carica fino al 1906. Nel 1865, con l’approvazione della legge comunale e provinciale (legge del 20 marzo 1865, n. 2248), furono definite le provincie, governate da un consiglio provinciale eletto ma presieduta dal prefetto di nomina regia.
Con la legge 30 dicembre 1888 n. 5865 il consiglio elegge il presidente, Paolo Onorato Vigliani a cui succede nel 1919 Gismondo Morelli Gualtierotti. In seguito all’ascesa del regime fascista, nel 1922, il consiglio e la deputazione provinciale sono sciolti sostituiti da una commissione straordinaria. Inizia un periodo di distacchi territoriali.
Nel 1923 avviene il distacco del circondario di Rocca San Casciano, la cosiddetta “Romagna Toscana” (comuni di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Tredozio e Verghereto); Nel 1925 la cessione alla provincia di Pisa dei comuni di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d’Arno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte; Nel 1927 il distacco dei comuni di Agliana, Cutigliano, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Montale, Pistoia, Piteglio, San Marcello Pistoiese, Serravalle Pistoiese e Tizzana (oggi Quarrata) che andarono a formare la provincia di Pistoia;
Il regime fascista promulga la legge comunale e provinciale del 1928, che pone a vertice della provincia un preside in luogo della deputazione e un rettorato, composto da 4 a 8 rettori, al posto del consiglio, entrambi nominati su proposta del Ministro dell’Interno. Durante la seconda guerra mondiale, l’11 agosto del 1944, il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, al termine della battaglia per la liberazione di Firenze, si insedia in Palazzo Medici Riccardi (sede della provincia) e ristabilisce la Deputazione provinciale, sancita da un decreto del 4 aprile 1944 (R.D.L. 4 aprile 1944, n. 11). Primo presidente è Mario Augusto Martini. La nomina resterà prefettizia fino alle elezioni del 1951.
A seguito della nuova legge dell’8 marzo 1951, n. 122, il 10 giugno si tengono le elezioni ed il 10 luglio il nuovo consiglio provinciale elegge presidente Mario Fabiani, primo sindaco della Firenze nel dopoguerra, che rimarrà in carica fino al 1962. Nel 1992 avviene il distacco dei Comuni di Prato, Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio che formarono l’attuale provincia di Prato.
L’attenzione al paesaggio agrario
La provincia di Firenze ha zone in cui una urbanizzazione massiccia e incontrollata ha provocato guasti. Tuttavia permangomo alcune zone di grande pregio per il paesaggio agrario comprese le sistemazioni di colle frutto della fatica secolare del mondo agricolo toscano, che si tenta ora di salvaguardare per quella parte che è rimasta.