Comune di Brescia
Brescia (Brèsa in dialetto bresciano), soprannominata la “Leonessa d’Italia” a causa della partecipazione al Risorgimento nazionale italiano, è una città di 191.618 abitanti dell’Italia settentrionale, capoluogo dell’omonima provincia lombarda.
Monumenti
Piazza della Loggia
Duomo vecchio
Duomo nuovo; a sinistra si intravede la torre del Broletto
Il Capitolium
Lapidario del Capitolium
Castello di Brescia
Via Umberto I e la sede delle Poste e Telegrafi – Fine anni ’10 circa Epoca romana [modifica]
La piazza del Foro è il più rilevante complesso con resti d’epoca romana di tutta la Lombardia, con gli imponenti avanzi del Capitolium, dell’adiacente teatro, del Foro stesso e poco più a sud, in piazzetta Labus, i resti della Basilica, i cui elementi architettonici di età flavia sono ancora ben visibili nelle facciate delle antiche case costruite sulle rovine stesse;
Duomo vecchio
Duomo nuovo; a sinistra si intravede la torre del Broletto
Il Capitolium
Lapidario del Capitolium
Castello di Brescia
Via Umberto I e la sede delle Poste e Telegrafi – Fine anni ’10 circa Epoca romana [modifica]
La piazza del Foro è il più rilevante complesso con resti d’epoca romana di tutta la Lombardia, con gli imponenti avanzi del Capitolium, dell’adiacente teatro, del Foro stesso e poco più a sud, in piazzetta Labus, i resti della Basilica, i cui elementi architettonici di età flavia sono ancora ben visibili nelle facciate delle antiche case costruite sulle rovine stesse;
Epoca medievale
Il Castello di Brescia, antica fortezza cittadina risalente ai primi del 1200, ma che era sede di culto già all’età del bronzo;
Il monastero di San Salvatore o di Santa Giulia: la chiesa di San Salvatore è un esempio dell’architettura longobarda dell’Italia settentrionale; il complesso è inoltre sede del Museo della città, all’interno del quale si possono trovare numerose opere d’arte della storia bresciana, fra cui la Vittoria Alata e la Croce di Desiderio. Il monastero fu, secondo la tradizione, il rifugio di Ermengarda, la figlia del re longobardo Desiderio ripudiata da Carlo Magno; per questo motivo è anche un’ambientazione dell’Adelchi di Alessandro Manzoni. L’insieme fa parte del sito seriale “Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)”, comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell’arte longobarda, la cui candidatura alla Lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco è stata accettata nel marzo 2008
Il monastero di San Salvatore o di Santa Giulia: la chiesa di San Salvatore è un esempio dell’architettura longobarda dell’Italia settentrionale; il complesso è inoltre sede del Museo della città, all’interno del quale si possono trovare numerose opere d’arte della storia bresciana, fra cui la Vittoria Alata e la Croce di Desiderio. Il monastero fu, secondo la tradizione, il rifugio di Ermengarda, la figlia del re longobardo Desiderio ripudiata da Carlo Magno; per questo motivo è anche un’ambientazione dell’Adelchi di Alessandro Manzoni. L’insieme fa parte del sito seriale “Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.)”, comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell’arte longobarda, la cui candidatura alla Lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco è stata accettata nel marzo 2008