Comune di Catanzaro
Catanzaro è una città italiana di 93.286 abitanti,capoluogo della regione Calabria e dell’omonima provincia.
Catanzaro è conosciuta come la Città tra due mari[2], giacché è situata nell’istmo di Catanzaro, ovvero la striscia di terra più stretta d’Italia, in quanto soli 30 km separano il mar Ionio dal Tirreno. Ciò consente di vedere contemporaneamente, dai quartieri nord della città in alcune giornate particolarmente limpide, il mar Tirreno, il mar Ionio, l’isola di Stromboli e le isole Eolie.
Si colloca al centro di un’area densamente popolata, con un’intensa mobilità urbana, comprendente alcuni comuni costieri, da Sellia Marina a Soverato e alcuni comuni della Sila per un totale di 156.196 abitanti.
Va consolidandosi la formazione di un’area metropolitana, già deliberata dalla Regione Calabria, con la città di Lamezia Terme, che comprenderà 10 comuni e porterà alla creazione di un’area integrata che si estenderà dalla costa ionica a quella tirrenica, coinvolgendo oltre 200.000 abitanti.
Storico capoluogo dell’antica provincia di Calabria Ultra per oltre 200 anni e sede dell’Università degli Studi “Magna Græcia”, il secondo ateneo calabrese per numero di iscritti, nei mesi estivi il litorale ionico da Catanzaro a Soverato è soggetto a importanti flussi turistici, soprattutto giovanili, per la presenza di numerose strutture ricettive.
Catanzaro è detta inoltre Città dei tre colli corrispondenti ai tre colli rappresentati nello stemma civico che sono il colle di San Trifone (oggi San Rocco), il colle del Vescovato (oggi Piazza Duomo) e il colle del Castello (oggi San Giovanni).
Catanzaro era infine anticamente conosciuta, come la Città delle tre “V”, riferite a tre caratteristiche distintive della città, ovvero:
V di San Vitaliano, santo patrono;
V di velluto in quanto importante centro serico fin dai tempi dei Bizantini;
V di vento in quanto costantemente battuta da forti brezze provenienti dal Mar Ionio e dalla Sila.
“V V V” era la sigla con cui venivano identificati, sui mercati nazionali ed esteri i velluti, i damaschi ed i broccati provenienti dalla città
V di velluto in quanto importante centro serico fin dai tempi dei Bizantini;
V di vento in quanto costantemente battuta da forti brezze provenienti dal Mar Ionio e dalla Sila.
“V V V” era la sigla con cui venivano identificati, sui mercati nazionali ed esteri i velluti, i damaschi ed i broccati provenienti dalla città