La costruzione, iniziata sulle antiche fondazioni della chiesa di Santa Reparata nel 1296 da Arnolfo di Cambio, fu continuata da Giotto a partire dal 1334 fino alla sua morte avvenuta nel 1337. Francesco Talenti e Giovanni di Lapo Ghini la continuarono nel 1357. Nel 1412 la nuova cattedrale fu dedicata a Santa Maria del Fiore, e consacrata il 25 marzo del 1436 al termine dei lavori della cupola del Brunelleschi da papa Eugenio IV.
Attualmente è la cattedrale dell’arcidiocesi di Firenze.
Gli edifici preesistenti
L’attuale centro religioso di Firenze era nell’alto Medioevo tutt’altro che baricentrico, essendosi sviluppato nell’angolo nord-est dell’antica cerchia romana. Come tipico dell’epoca paleocristiana le chiese si erano infatti sviluppate, anche a Florentia, a ridosso delle mura e solo nei secoli successivi vennero inglobate nella città. La prima cattedrale fiorentina fu San Lorenzo, dal IV secolo, e successivamente, forse nel VII secolo, il titolo passò a Santa Reparata, la primitiva chiesa che si trova sotto l’attuale Duomo e che all’epoca era ancora fuori dalle mura. In epoca carolingia la piazza era un misto di potere civile e religioso, con la residenza del margravio accanto alla sede del vescovo, più o meno sotto l’attuale palazzo Arcivescovile. Nel 1078 Matilde di Canossa promosse la costruzione della cerchia antica (come la chiamò Dante), inglobando anche Santa Reparata e la primitiva forma del Battistero di San Giovanni, risalente al IV o V secolo.
Alla fine del XIII secolo la Platea Episcopalis, il complesso episcopale fiorentino, presentava rapporti spaziali completamente differenti. L’attuale piazza San Giovanni era poco più di uno slargo tra il palazzo Vescovile e il Battistero di San Giovanni, allora vero fulcro del complesso, appena completato col suo attico e il tetto in marmo a piramide ottagonale. Ad est, a ridosso di quella che venne chiamata poi Porta del Paradiso, si trovava il portico della chiesa di Santa Reparata, che disponeva all’estremità orientale di un vero e proprio coro armonico munito di due campanili.
A nord-est sorgevano anche l’antica chiesa di San Michele Visdomini, poi spostata più a nord, che si trovava sullo stesso asse Duomo-Battistero, e il più antico “Spedale” fiorentino; a sud sorgevano le abitazioni dei Canonici, organizzate intorno a un chiostro centrale. Lo spazio religioso assolveva, cone normale all’epoca, anche funzioni civiche, come le nomine dei cavalieri, le assemblee popolari, la lettura dei messaggi delle autorità, le consacrazioni al Battista dei prigionieri di guerra, ecc.
Tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo Firenze visse un culmine di fioritura politica e culturale, che culminò con la creazione di un nuovo polo civico legato al potere politico, poi detto piazza della Signoria, e la costruzione di una nuova cattedrale. Santa Reparata infatti, pur antica e veneranda, non era più adeguata alla città in fortissima espansione, ricca e potente, che aveva appena regolato i suoi conti con la rivale Siena (Battaglia di Colle Val d’Elsa, 1269) e imposto, sia pure a fatica, la sua egemonia nel caotico scacchiere toscano. Santa Reparata veniva descritta dal Villani come molto di grossa forma e piccola a comparazione di sì fatta cittade e nei documenti del comune come Cadente per estrema età. Nel 1294 infine il governo cittadino decise la ricostruzione della chiesa con dimensioni tali da eclissare le cattedrali delle città avversarie, tra cui Pisa e Siena. Sulla ricchezza della fabbrica venne, dunque, posto un particolare accento, in modo da rappresentare l’icona della potenza cittadina.